Vespaio areato: caratteristiche e vantaggi

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Il vespaio areato è una struttura che ha il compito di formare una camera d’aria che separi l’edificio dal terreno e permetta di smaltire l’umidità, evitando che i muri assorbano l’acqua del sottosuolo.

Perché risulta utile installare un vespaio areato? Molto semplicemente perché la base di una costruzione non può essere posta a diretto contatto con il terreno ma occorre uno strato di separazione all’interno del quale l’aria possa circolare, con un ingresso e un’uscita per garantire un continuo ricambio.

Come si realizza un vespaio areato?

Ai giorni nostri esistono sistemi diversi: quello più utilizzato si basa su casseri a perdere (molto conosciuto il modello granchio) in materiale plastico riciclato che esistono di diverse dimensioni e altezze.

Si posano su sottofondi di calcestruzzo magro e sono provvisti di incastri che permettono di ottenere una superficie compatta e autoportante su cui gettare la soletta.

La forma a cupola di questi moduli non è una scelta casuale, in un certo qual modo trae spunto dai soffitti a volte: lavora quasi completamente a compressione ed è quasi esente da flessione, il che consente alla struttura del vespaio aerato di sopportare carichi elevati.

Il Granchio, un’eccellenza italiana di Project for building

GRANCHIO è il cassero a perdere in polipropilene riciclato utilizzato per la realizzazione di vespai areati, adatto sia per le nuove costruzioni, che per le ristrutturazioni. In accordo con la raccomandazione della Commissione della Comunita Europea del 21/02/90, nei vespai realizzati con il cassero a perdere GRANCHIO si genera, mediante il posizionamento di appositi fori di areazione, un’ottima ventilazione che comporta l’eliminazione dell’umidita e la dispersione del gas radon.

 

Quali sono le principali funzioni di un Vespaio aerato?

  • impermeabilizzare contro l’umidità di risalita. In pratica, si crea un distacco tra il terreno e l’edificio, permettendo all’aria di circolare e quindi di portar via l’umidità. Attenzione a praticare dei fori sulle murature esterne almeno ogni 2/3 metri per poter far circolare l’aria liberamente. Senza ventilazione, il vespaio è una struttura priva di significato. Altro consiglio, qualora le murature interne fossero collegate con la fondazione e quindi creassero un blocco tra i vespai delle varie stanze, praticate altrettanti fori su queste strutture.
  • convogliamento all’esterno dell’edificio del Radon, gas radioattivo inodore e incolore generato da alcune rocce terrestri. Può essere cancerogeno se inalato.
  • permettere il passaggio sotto la soletta di cavi, tubazioni ed impianti. Altro aspetto molto importante da considerare in fase di progettazione è il passaggio degli impianti e specialmente dei tubi di scarico delle acque nere. Quest’ultimi devono avere pendenze maggiori del 1,5% e devono raggiungere la fossa biologica. In questo, le altezze dei casseforme svolgono un ruolo primario.
  • isolare termicamente: il nuovo solaio sopra il vespaio, dovrà rispettare determinati requisiti di legge volti al risparmio energetico attestati attraverso la relazione energetica nota come “legge 10“. In particolare, la trasmittanza (capacità di un materiale di dissipare calore) del solaio dovrà essere inferiore ai valori indicati di seguito, che variano in base alla zona climatica dove si trova l’immobile oggetto di intervento:

Quale pratica edilizia o permesso occorre?

Per la posa in opera del vespaio aerato, se viene realizzata in concomitanza con opere strutturali occorre la segnalazione certificata di inizio attività SCIA, oltre alla direzione lavori strutturale e al deposito del progetto strutturale presso il genio civile.

Se invece, il vespaio poggia direttamente sul terreno, siamo in manutenzione straordinaria e basta la CILA e non occorre la pratica strutturale al genio civile. Andando a modificare l’involucro, inoltre, ricadiamo in riqualificazione energetica o ristrutturazione energetica importante e il solaio necessiterà di essere isolato.

Entriamo nel dettaglio, quali sono le modalità e le operazioni di posa?

  • Preparazione del terreno naturale.
  • Preparazione del sottofondo in calcestruzzo magro .
  • preparazione delle bocchette di aerazione
  • Posa del fermagetto attorno alle travi di fondazione, previa posa delle armature previste.
  • Posa dei casseri ad incastro maschio/femmina procedendo da sinistra a destra dall’alto in basso.
  • Posa della rete elettrosaldata appoggiata sopra i casseri.
  • Esecuzione del getto di calcestruzzo (4 cm soletta) partendo dal centro dell’arco, lasciandolo scendere dentro le gambe del granchio fino a giungere e completare i cordoli.
  • Posa del pacchetto coibente. Ad esempio, è possibile usare il polistirene estruso XPS.
  • Posa di barriera di vapore  per realizzare uno strato impermeabile.
  • Posa del massetto porta-impianti e di eventuali pannelli radianti.
  • Posa della pavimentazione in gres porcellanato o parquet.

 

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Fonti: RifareCasa | StudioMadera

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